Aggiornato il: 30 Aprile 2024
Pubblicato il: 23 Marzo 2020
Ci sono molte differenze tra un blogger amatoriale – colui che usa il tempo libero per condividere le sue passioni online – e uno professionale.
Volendole riassumere, le diversità si possono classificare in quattro categorie: scopo, attitudine, tecnica, strumenti utilizzati e cura nella selezione dei contenuti.
Attraverso questa guida studieremo la tecnica adottata dal blogger professionista, in particolare analizzeremo i passaggi e le accortezze da seguire per arrivare a pubblicare un articolo ben scritto, esauriente, coinvolgente e centrato rispetto all’obiettivo che ci si è prefissati.
In altre parole, l’articolo perfetto.
Alla base della scrittura per il web devono sempre esserci delle premesse strategiche.
Le primissima domande da porsi sono:
Una volta “posizionato” il blog all’interno di una solida strategia, e predisposti gli strumenti informatici adeguati (il blog stesso e i software per il monitoraggio), siamo pronti per definire la linea comunicativa.
Linea che dovrà essere coerente con la voce del vostro brand in ogni piccolo dettaglio: sia il tono della scrittura che il materiale multimediale a corredo dell’articolo dovranno rispondere a quello che il lettore si aspetta da voi.
Avete scelto una comunicazione autorevole e formale? Il blog dovrà mantenere un determinato tipo di tono di voce, senza mai cadere nello scherzo (sempre che questo non sia controllato).
Viceversa, usate un linguaggio giovane e irriverente? Tenete alla larga gli articoli abbottonati e senza verve.
Per creare contenuti interessanti, efficaci e indicizzabili da Google, è necessario eseguire altre due azioni:
Alla base della corretta gestione di un blog che voglia essere professionale e raggiungere degli obiettivi strategici, c’è il piano editoriale.
Ne abbiamo parlato anche in relazione ai canali social. Il piano editoriale è lo strumento base con il quale indirizzare e gestire la pubblicazione del blog, ed è anche l’aiuto più grande per trasformare in azione i brainstorming con i vostri collaboratori.
Con il piano editoriale saprete sempre di che argomento scrivere (o far scrivere), che tempistiche avete a disposizione per la pubblicazione e come coordinare i collaboratori coinvolti nella gestione del blog oppure il vostro flusso di lavoro, se lavorate da soli.
Redigere il piano editoriale significa arrivare preparati al momento della scrittura: è come fare i compiti. Il nostro consiglio? Fateli!
Anche questo è uno dei compiti da portare a termine prima di prendere in mano la penna virtuale e iniziare a scrivere.
Uno degli obiettivi principali che possono essere assegnati al blog è quello di attrarre traffico verso il proprio sito web.
Se non utilizzate i social network o le campagne PPC per portacelo, la capacità di un blog di attirare lettori è data dalla qualità della sua ottimizzazione SEO.
La ricerca delle parole chiave va di pari passo con la definizione del piano editoriale, perché analizzando le keyword, e quindi i trend di ricerca degli utenti, è possibile indirizzare la scelta dei titoli da trattare, evitando quelli che targetizzano parole chiave dalla competizione troppo alta, e individuando invece opportunità per posizionarsi con minor sforzo.
Gli insegnanti di italiano delle superiori caldeggiavano l’uso della scaletta, e non sbagliavano di certo.
Prima di scrivere conviene che abbiate ben chiaro cosa volete dire, nonché la scansione dei passaggi del testo. Solo in questo modo la stesura dell’articolo sarà semplice, ed eviterete di “perdere per strada” dei pezzi della vostra argomentazione: magari l’esempio che giustifica la vostra tesi, o un passaggio logico necessario alla comprensione.
La scaletta – o struttura del post – semplicemente elenca i paragrafi nei quali sarà suddiviso il vostro testo.
Ogni blogger organizza le sue scalette nel modo che gli è più consono: ad alcuni basta scarabocchiare su un foglio i titoli dei paragrafi, altri hanno bisogno di mappe mentali o sinossi dettagliate per dare il meglio nella scrittura.
La scaletta non è una e unica, ma cambia in base alla tipologia di articolo che state scrivendo.
Un elenco delle tipologie di articolo meriterebbe di per sé un articolo.
Esistono moltissimi tipi di articolo:
Contenuto cornerstone
Snocciola tutto quello che c’è da sapere sull’argomento principale del vostro blog. È un articolo ricco, esteso e completo. Diciamo che il contenuto cornerstone è come un trattato, che si prende il tempo necessario per introdurre, spiegare e approfondire l’argomento. Il suo obiettivo? Piazzarsi in prima posizione nella SERP dei motori di ricerca per la vostra parola chiave più importante.
Articolo pillar
Sono articoli più specifici, simili a degli approfondimenti ma piuttosto estesi. Anche questi mirano a posizionarsi per parole chiave competitive.
Articoli “generici”
Qui c’è tutto il resto: i vari tipi di articoli di lunghezza breve o media, come:
Con “generici” non intendiamo dire che questi contenuti non hanno valore, anzi. Il loro obiettivo è quello di dare al lettore un’informazione utile: concisa e mirata, ma sempre e comunque utile.
Qui un’avvertenza: ne è passato del tempo dalla nascita della SEO, la Search Engine Optimization. Ora per “adeguare i contenuti alla SEO” non basta più riempire i paragrafi con decine di ripetizioni della parola chiave principale.
Anzi: farlo significa rischiare una sgridata da Google.
Adeguare i contenuti alla SEO significa tessere nel discorso parole chiave principali e correlate, sinonimi e concetti simili, in modo da comunicare al motore di ricerca
Più un articolo contiene parole chiave distribuite in modo naturale e fluido, più sarà apprezzato dai motori di ricerca.
Per quanto la formattazione sia nata nel mondo della tipografia tradizionale, è sul web che la leggibilità di un articolo assume un’importanza strategica.
In un universo – quello online – oltremodo saturo di contenuti, il vostro articolo dovrà lottare per avere l’attenzione di lettori distratti o iperstimolati: forse è una banalità, forse non è del tutto vero (per lo meno se il vostro articolo risponde alle richieste del lettore), ma una formattazione adeguata rende un articolo più fruibile e fa in modo che il lettore non ”rimbalzi” dalla pagina.
Oltre alla divisione in paragrafi brevi, la formattazione comprende tutti gli accorgimenti che rendono il testo facilmente leggibile (cioè scansionabile) su uno schermo – sia esso quello di un desktop o di un dispositivo mobile.
Abbiamo dedicato alla formattazione degli articoli di blog un articolo completo, che vi consigliamo di leggere. Riassumendo, dovrete tenere conto di
Un’immagine vale più di mille parole (si dice), ma è ancor meglio quando un’immagine correda un buon testo.
È buona pratica andare oltre la cosiddetta “immagine in evidenza” di un articolo – la sua copertina – e infarcire il testo di contenuti grafici o multimediali che integrino la parte scritta e trattengano il lettore sulla pagina: non solo per allontanare l’insorgere del calo di attenzione, ma anche per anticipare le sue domande.
Alcuni consigli su come gestire le immagini in un articolo di blog:
I diritti delle immagini meritano un discorso a parte. Se le vostre risorse multimediali sono originali o royalty free il problema non sussiste, ma se le recuperate dal web dovete sapere che potrebbero essere protette da qualche forma di copyright. Informatevi, e, se decidete di utilizzarle comunque, citate la fonte.
Quando l’articolo è scritto e dotato di contenuti multimediali, arriva il momento della revisione.
Se possibile, questo passaggio dovrebbe essere svolto da una persona diversa dall’autore del testo, l’editor. Affidando ad altri il compito della revisione aumenta la qualità all’articolo: il fatto di essere “dentro” al testo che abbiamo scritto spesso ci impedisce di notare refusi ed errori grammaticali che ad un altro paio di occhi risultano evidenti alla prima lettura.
L’editor si mette sempre nei panni del lettore, per assicurare che l’articolo sia chiaro, preciso ed esauriente. Farà anche un lavoro di fact checking e di verifica delle fonti.
Naturalmente, anche l’editor dell’articolo deve avere piena consapevolezza della linea comunicativa del brand.
Una volta inserito il corpo dell’articolo e le immagini nel CMS, dovrete fare degli ulteriori piccoli aggiustamenti tecnici relativi alla SEO on page.
Si tratta di inserire due metacontenuti fondamentali:
Entrambi rivestono più funzioni, oltre a quella di contribuire a segnalare ai motori di ricerca l’argomento del vostro articolo.
In particolare, Title riporta il titolo della pagina che contiene il vostro articolo, compare nella SERP dei motori di ricerca e sulla tab del browser.
La Meta description compare anch’essa nella SERP, e al pari del titolo, potrà spingere il potenziale lettore a cliccare proprio sul link dell’articolo.
Seguendo scrupolosamente queste indicazioni di base, sarete in grado di produrre articoli di blog leggibili, esaurienti e performanti.
Metteteci una buona scrittura, e i vostri articoli saranno anche belli da leggere.
Vi sembrano troppe cose? Lo sono: ma i nostri corsi di WordPress e blogging vi trasmetteranno tutte le tecniche di cui avrete bisogno per diventare blogger professionisti.
Tono di voce: il modo in cui un brand comunica, attraverso i testi, con il suo pubblico.
Concorrenza (delle parole chiave): è un valore che indica quanti competitor scelgono di utilizzare questa o quella keyword per “farsi notare” da Google (organicamente o tramite PPC, cioè campagna promozionale a pagamento).
SERP: la pagina dei risultati che un motore di ricerca restituisce in seguito a una query (la ricerca).
Metadati di un’immagine: sono dati che definiscono il contenuto di un file grafico al motore di ricerca ed eventualmente all’utente. I più importanti, ai fini dei blogger, sono il testo alternativo (quello che il browser mostra se non è in grado di caricare l’immagine), la descrizione e la didascalia (se il tema che usate prevede di mostrarla). In WordPress, i metadati si inseriscono dalla Libreria media.
Fact checking: nel giornalismo – ma non solo – è la verifica dei fatti. Significa controllare che dati, nomi e citazioni riportati da un testo siano corretti.
CMS: il content management system è un’applicazione che permette di inserire, gestire, modificare e ottimizzare i contenuti di un sito web.
Meta contenuti: attributi HTML che danno in maniera sintetica indicazioni sul contenuto di una pagina web.
POTRESTI INOLTRE LEGGERE:
I miei articoli stanno andando bene? Parola all’analisi del blogÈ arrivato il primo E-Book firmato BFENTERPRISE
Pensato per chi ha capito che per essere un vero leader deve trovare il suo stile personale, quel pizzico di magia che fa innamorare tutti. Leggendolo troverai esercizi, spunti e nozioni utili, ma soprattutto tanto tanto amore per il tuo lavoro.
SCOPRI L'E-BOOKARTICOLI
CORRELATI
Iscriviti alla nostra newsletter!
Sarà il nostro appuntamento fisso: un modo per dimostrarvi tutta la cura e attenzione che vi dedichiamo ogni giorno.
IL NOSTRO MONDO CONTINUA SU