Aggiornato il: 14 Febbraio 2024
Pubblicato il: 23 Marzo 2018
User Experience, questa sconosciuta. O meglio, spesso conosciuta in modo parziale o addirittura errato. Sul web possiamo leggere fiumi di parole su come dovrebbe essere l’esperienza utente di un sito per essere ottimale. Eppure, nonostante l’abbondanza di contenuti al riguardo, anche in questo campo i falsi miti si nascondono ovunque.
Noi abbiamo scelto di approfondire la conoscenza di cosa fa un UX designer attraverso le parole di una professionista che di questo lavoro ha fatto il suo pane quotidiano. Una bella chiacchierata che ci fa riflettere strappandoci (più di) un sorriso.
User Experience (per il web) è la traduzione in italiano di esperienza utente. Che tradotto significa sensazioni, emozioni e azioni che scaturiscono dalla navigazione all’interno di un dato sito. Per emozioni intendo quello che l’utente prova, mentre le azioni consistono in ciò che l’utente è portato a fare mentre naviga.
Ero davvero stanca di vedere persone che per fare i loro siti acquistavano template già precostruiti, con la pretesa di differenziarsi e posizionarsi nel mercato. Assecondare tutto questo mi sembrava davvero ipocrita e svilente dal punto di vista professionale.
Quindi ho deciso di cominciare a proporre ai clienti dei template custom e non standard, cercando di isolare attraverso un’intervista le caratteristiche principali del loro business. Molti non hanno un fattore differenziante, allora li aiuto a individuarlo e a metterlo in risalto nel loro sito web.
Tutto ciò mi ha permesso di soddisfare tutte le esigenze proponendo dei prodotti non banali, anche solo a partire dal colore.
Faccio un piccolo esempio per farvi capire meglio cosa intendo: un cliente sa che vuole vendere un tale paio di scarpe, ma non ha la più pallida idea di come spingere l’utente all’acquisto. È qui che intervengo io, semplificando al massimo i passaggi e studiando delle apposite call to action.
Sono due cose totalmente diverse! Web design corrisponde alla grafica di un sito web dal punto di vista tecnico (buonsenso nella scelta di colori e tecnologia responsive). Esempio: ho a che fare con il sito di un panettiere. Se utilizzo un tema rigido con font tecnologici trasmetto freddezza, mentre tonalità calde potrebbero essere molto più funzionali e indovinate! Questo è web design.
La UX invece è il MERCATO del design, il posto in cui si incontrano domanda e offerta del design delle emozioni e delle azioni di un sito o piattaforma web.
Se tu chiedi un sito un web designer dice: “ok, utilizzo il buonsenso e le funzionalità corrette.”
Lo studio della UX è ben diverso. Richiede un’intervista per mettere a fuoco obiettivi e strategie per raggiungerli. Dobbiamo capire che emozioni e azioni vogliamo far provare/fare agli utenti finali.
La UX è utile anche nei progetti piccoli, come ad esempio i siti vetrina.
Come no!
Un classico è il cugino che te lo fa meglio e a minor prezzo, che ti porta a fare scelte comunicative sbagliate, pressapochiste e che causano problemi in futuro. Sì, anche se tuo cugino è un professionista, perché con i parenti è facile prendere le cose sotto gamba!
Il concorrente me lo fa a meno – molto meno è un altro grande tormentone. Non pensate anche voi che per lavorare bene DEVO poter campare decentemente?
Immancabile anche il cliente che dice: ho guardato online e ho trovato delle soluzioni economiche e gratuite per promuovere il mio business. Quello che rispondo di solito è: se tu hai tanto tempo e accetti davvero tutti i consigli che trovi online, forse – forse – potresti avere successo. Buona fortuna!
Pronti a rabbrividire con un ah sì, bastano 5 minuti? Quando sento questa frase, rispondo che, se ci volesse davvero così poco, Steve Jobs non avrebbe fatto milioni di dollari e non avrebbe dipendenti che lavorano da cent’anni nell’informatica.
Altre cose? Ah sì, certo!
Mi piacciono i collaboratori che hanno le idee chiare, consulenti di web marketing, web developer, designer o social media che siano. Di norma gestisco le comunicazioni e l’esecutivo in remoto, solo in caso di riunioni particolari dedicate alla pianificazione di progetti spingo per un incontro a tu per tu.
Il business di un’azienda dev’essere compreso dall’utente finale, non dall’imprenditore. Quindi cerco di dimostrare ogni volta quanto un imprenditore si sbagli nel porsi in un determinato modo. Per farlo mi servo di statistiche o grafiche online.
Spesso gli imprenditori sono troppo convinti delle proprie idee, bisogna convincerli a cambiare prospettiva. Quelli più capaci, però, accettano che qualcun altro ne sappia più di loro, perché vedono nel professionista un’opportunità di guadagno e non una minaccia.
Io traduco le analisi dei professionisti con cui collaboro (focalizzate sull’utente) in grafica e call to action. La user experience di un sito web viene sempre DOPO il lavoro di analisi.
Blog specializzati:
Blog generici:
Social che utilizzo per Mad Production:
Lo smartphone con connessione a internet funzionante, e ovviamente il computer.
Non sono dipendente da nessun software perchè penso che se si è capaci, una soluzione si trova sempre. L’unica cosa che cambia è il fattore tempo e la qualità della resa, ma è tutto fattibile. Devi solo volerlo.
Sincera, professionale e…senza peli sulla lingua!
Se anche voi la pensate come noi, chiamate subito tutti i cuggini che conoscete e condividete in massa questa intervista! Non fatevi sfuggire questa occasione…è gratis!
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