Aggiornato il: 8 Ottobre 2021
Pubblicato il: 8 Gennaio 2020
Ebbene, sì.
Tutto è cominciato una notte di mezza estate, con una vera e propria epifania.
È stato come se, all’improvviso, il lavoro di anni ci fosse apparso in tutta la sua completezza. Come se tanti puntini diversi finalmente si fossero uniti per creare la costellazione di stelle, come succede nei libri per bambini. È stato un bel colpo d’occhio, non c’è che dire.
Quei puntini, per noi, sono tutti i progetti che ci hanno fatto lavorare sul tono di voce e soprattutto sull’identità delle aziende, che a volte abbiamo costruito da zero, a volte abbiamo semplicemente estrapolato. Sono stati tutti progetti appassionanti e vissuti in modo appassionato perché ci hanno permesso di crescere non solo a livello di competenze tecniche, ma in termini di sensibilità professionale e umanità in senso lato.
Trovarsi di fronte a un imprenditore che parla della sua azienda o esperienza professionale, che molto spesso per lui è come un figlio, è un’esperienza intensa che va gestita e metabolizzata. Bisogna imparare a conoscere le sue esigenze e la sua personalità, che ha delle caratteristiche ben precise, nei pregi e nei difetti. A volte nemmeno lui/lei sanno di averla, e allora siamo noi a doverla intuire anche meglio di loro – del resto è questo il nostro compito ed è qui che entra in campo la capacità di gestire la comunicazione di una realtà diversa dalla nostra.
Quanta sensibilità serve per arrivare a tutto questo?
Negli ultimi decenni non si fa altro che parlare di comunicazione e copywriting, senza renderci conto che per comunicare bisogna prima di tutto saper ascoltare chi ci sta aprendo le porte della sua attività. Poi vengono le idee geniali, i payoff, i company profile, i siti web e i blog.
Perdonate la breve divagazione, torniamo in pista.
Ascoltare i racconti degli imprenditori ed elaborare i loro flussi di coscienza ci ha permesso di affinare l’intuito e la sensibilità, portandoci a rafforzare la nostra teoria sulla costruzione dell’identità aziendale. Questa teoria poi ha preso il nome di linea comunicativa.
Una notte di mezza estate abbiamo pensato di unire i tasselli e scriverci un libro.
E non l’abbiamo solo pensato, l’abbiamo proprio fatto, infatti eccolo qui: Parole che Scelgono.
Il modo migliore che abbiamo, in quanto imprenditori, di aprire le porte di BFENTERPRISE è condividere il frutto di questo lavoro, perché possa essere utile anche a tutti voi.
p.s. di solito non amiamo essere autoreferenziali, ma questa volta non solo non possiamo farne a meno, ma siamo proprio orgogliosi di esserlo.
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