Studiare è responsabilità dell’imprenditore. Anche per quelli di talento. - BFENTERPRISE

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Studiare è responsabilità dell’imprenditore. Anche per quelli di talento.

Inviata il: 22 Dicembre 2023

editoriale dicembre 2023

Avevo iniziato a scrivere questo editoriale di getto, arrivato quasi a fondo della seconda pagina mi sono reso conto che nero su bianco il tono percepito era accusatorio e non di confronto, quindi… seleziona tutto, cancella, ricomincia.

Così facendo ho anche trovato il modo di rompere il ghiaccio e scrivere un buon incipit per questa mail 🙂

Il succo del discorso era: come è possibile essere imprenditori e permettersi di non studiare?

C’è una grossa differenza tra saper bene fare un lavoro e avere un’azienda.
Paradossalmente, saper fare bene il lavoro sta alla fine del mix di valori e competenze dell’imprenditore.

Spezzo però una lancia a favore degli imprenditori: non c’è nessuno che ci insegna queste cose.
Di sicuro non mi posso permettere io di insegnarvi qualcosa, ma vi lascio un elenco di spunti che mi avrebbe fatto veramente piacere sapere prima di aver aperto la mia prima partita iva:

  1. Il marketing è una responsabilità di ogni azienda, nessun esterno lo può fare al posto dell’imprenditore.
    Sapersi destreggiare nel calcolo di marginalità, costi di acquisizione cliente, valore del cliente, costi del lavoro e così via… questo è l’abc.Primo approfondimento: https://www.bfenterprise.it/come-fare-un-piano-di-marketing-per-la-prima-volta-una-guida-sensata/
  2. Per quale dannato motivo abbiamo acquisito la cultura del “non parlare di soldi”?
    Un qualsiasi progetto è dato da tempi, costi e obiettivi.
    Abbiamo un budget? Diciamolo, basta girarci intorno. Se cerchiamo un capannone sappiamo quanto possiamo spendere, anche se non conosciamo niente di edilizia e impiantistica. Uguale per la pubblicità, per i software, per la formazione… non giriamoci intorno.
    E se non abbiamo un budget, ci sono grossi problemi da risolvere a monte.Secondo approfondimento: https://www.bfenterprise.it/tempi-obiettivi-e-costi-i-tre-vertici-di-un-progetto-di-comunicazione/
  3. C’è solo un modo per rompere gli schemi: osare.
    Non c’è niente di male nel fare dei piccoli passi, solidi, vedendo dove si appoggiano i piedi (chi mi conosce sa che questa è anche la mia filosofia), ma se voglio andare fuori dagli schemi, è necessario essere dannatamente coraggiosi.
    E se non lo vogliamo essere (più che lecito), studiamo prima di fare.
  4. Ultimo punto, ma il primo della battaglia formativa che ho in programma per il prossimo anno. Sarò un po’ cattivo, ma forse è il modo per far entrare in testa il concetto anche ai più imprenditorivenetivecchiostile.Sui social, dei tuoi prodotti, non gliene frega un cazzo a nessuno.
    Ma proprio a nessuno.
    Neanche ai tuoi dipendenti.

    La prima vera domanda è perché vuoi anche tu i social?
    Ma, sorvolando su questo, quante pagine che parlano di prodotto guardi nella quotidianità? Perché mai gli altri dovrebbero farlo con te?
    Parla della vita in azienda, parla delle persone, parla dell’innovazione che fai (se ne fai), parla di valori, offri leggerezza.

    Qui ti consiglio un libro, ma ci arrivi da un’intervista: https://www.bfenterprise.it/come-fare-le-campagne-promozionali-una-matrice-e-tanta-allegria-intervista-a-tommaso-pittarello/

Poi metto qui, alla fine, uno dei contenuti della mia personale top 3 del blog BF: https://www.bfenterprise.it/da-facebook-al-frecciarossa-in-10-domande-intervista-a-gianluca-diegoli/.
La metto alla fine perché è un trampolino per il ragionamento. Per potersi godere tutte le sfumature tra le righe serve autocritica, e soprattutto saper studiare.

Buona chiusura dell’anno a tutti voi imprenditori.
E come va di moda dire in questo periodo: ne riparliamo a gennaio!

Filippo

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