Piano editoriale: come si fa per i social | BFENTERPRISE

Piano editoriale: come si fa per i social

Aggiornato il: 7 Febbraio 2024

Pubblicato il: 25 Settembre 2019

PRIMA DI QUESTO ARTICOLO POTRESTI LEGGERE:

Definire il target social, per capire cosa pubblicare su Facebook e Instagram

In questo articolo vedremo come si fa un piano editoriale per i social, l’ossatura strategico-operativa che ci permette di gestire in modo professionale le pubblicazioni. A fine articolo potete trovare anche un template scaricabile per creare il vostro piano editoriale!

Piano editoriale, come si fa sui social: l’approccio professionale

Se vi state chiedendo come si fa un piano editoriale social, sappiate innanzitutto che è lo spartiacque che distingue l’approccio professionale da quello puramente amatoriale. 
Troppo forte come inizio? Eppure è questa la prima grande verità che ci teniamo a dirvi.
Per spiegarvi meglio cosa intendiamo, ci torna comodo il parallelismo con un qualsiasi magazine stampato. Una redazione non si preoccupa solo di avere chi scrive gli articoli; ha degli strateghi (direttori editoriali) che decidono quante e quali rubriche devono esserci nel giornale, perché proprio quelle, e quando farle uscire. La pianificazione è condizione indispensabile per la vita di una rivista. Ecco, questo è un perfetto esempio di piano editoriale. Lo stesso vale per un qualsiasi canale social.

Come si fa un piano editoriale social: strategia, pianificazione, documento

Il piano editoriale social, come suggerisce il nome, è la pianificazione strategica di un progetto editoriale. Nel concreto si tratta di un documento che specifica:

  • gli obiettivi che si vogliono raggiungere attraverso questo canale;
  • a che pubblico ci stiamo rivolgendo;
  • i KPI (key performance indicator) scelti per misurare l’attività;
  • la linea comunicativa da rispettare;
  • le macro categorie associate ai post, stabilite in base agli interessi del pubblico;
  • la frequenza di pubblicazione; 
  • la cadenza con cui viene preparata la programmazione (settimanale, bisettimanale, mensile…).

Perché serve un piano editoriale social e chi deve realizzarlo

Il piano editoriale social serve per due motivi fondamentali. 
Il primo è quello di non farsi cogliere dal classico “oggi non ho proprio idee, cosa pubblico?”. Vietato essere impreparati, sarete scoperti in men che non si dica.
Il secondo ha a che vedere con il successo del canale, che dipende dalla qualità delle pubblicazioni. Senza un buon piano diventa molto più difficile creare contenuti interessanti, e ci auto-destiniamo all’insuccesso. 
A creare il piano editoriale dev’essere chi gestisce in toto il canale, oppure chi ha in carico la parte strategica e deve coordinare il braccio operativo.

Piano editoriale social, come si fa per crearlo

Ecco i punti fondamentali per capire come si fa un piano editoriale social:

Dati

  1. Per creare un piano editoriale Facebook, Instagram o altri social serve innanzitutto sapere cosa si vuole ottenere.
    Il che significa che bisogna avere ben chiari gli obiettivi di comunicazione che si stanno perseguendo, e sapere come questi si incastrano con gli obiettivi di marketing dell’azienda. Proprio per questo è importante confrontarsi con il responsabile della comunicazione aziendale, e il responsabile marketing.
  2. Una volta messa a fuoco la meta da raggiungere, subentra un altro passaggio fondamentale: la definizione del pubblico e delle reader personas. Qual è il lettore ideale dei vostri post? Quali sono i desideri, le paure, gli interessi più evidenti e quelli meno evidenti dei vostri follower? Se ancora non siete in possesso di questi dati, potete ottenerli tramite un’approfondita analisi del target.
  3. Dovete avere sotto mano anche una panoramica su come comunicano i competitor (punti di forza e di debolezza), per capire come distinguervi. 

Strumenti consigliati

  • Google Drive

sfruttate Google Drive per creare, caricare e condividere tutti i materiali necessari per la preparazione del piano editoriale social. Potete creare una cartella dedicata, da condividere con gli altri membri del vostro team e con i responsabili di progetto; 
https://www.google.com/drive/
Organizzazione delle cartelle di lavoro

  • Asana

Asana è uno strumento che consigliamo sempre a tutti coloro che devono gestire un canale social aziendale. Grazie a questo tool di project management potete suddividere il progetto in più sezioni, organizzando il lavoro vostro e di tutti i vostri collaboratori.
https://asana.com/
Organizzazione dei post su Asana - Realizzare un piano editoriale sui social

Come si fa il piano editoriale per Facebook e Instagram

…oppure per LinkedIn, Twitter, YouTube, Pinterest: questa guida è valida per qualsiasi social media. 
Vi preghiamo, però, di elaborare una strategia diversa per ogni canale. Il motivo di questa raccomandazione è semplice e facilmente intuibile: il pubblico varia sensibilmente da social a social, perciò anche i contenuti vanno adattati, se non addirittura cambiati del tutto. 
Per il resto, ecco la procedura da studiare per capire come si fa un piano editoriale social:

Identificate uno o più obiettivi tra

  1. aumento della notorietà → il nome dell’azienda circola, e il marchio diventa sempre più riconoscibile. Quale migliore occasione per far conoscere al pubblico la personalità che sta dietro ai vostri prodotti e servizi?;
  2. aumento degli accessi al sito web o ecommerce → il canale social traghetta il pubblico verso il sito web. Questo porta beneficio al posizionamento (con l’aumento delle visite aumentano anche le possibilità che Google mostri il nostro sito agli utenti che fanno delle ricerche legate al nostro prodotto/servizio);
  3. fidelizzazione dei clienti → il canale social diventa uno strumento in più per fornire assistenza, grazie al rapporto vicino e immediato che si crea sui social tra aziende e utenti;
  4. migliorare la reputazione online dell’azienda → una buona presenza sui social è indice che l’azienda è attiva e sul pezzo. Più i contenuti proposti sono rilevanti, più si guadagnano punti agli occhi del pubblico;
  5. promuovere l’attività e le vendite → le inserzioni pubblicitarie servono proprio a questo! Le campagne aumentano di efficacia se in parallelo vengono sviluppati contenuti organici (non a pagamento) che approfondiscono il prodotto/servizio che si sta pubblicizzando.  

Scegliete dei parametri di misurazione

Gli obiettivi sono fondamentali per dare una traiettoria alle nostre attività. Ma diventano inutili se non sappiamo come misurarli! Quindi, stabilite i famosi KPI di cui parlavamo prima: questo è l’unico modo per sapere se quello che state facendo porta i frutti desiderati. 
E per dare valore al vostro lavoro quando il cliente vi chiede: che risultati mi stai portando?
Ecco un po’ di esempi:

  1. aumento della notorietà impressioni e copertura, ovvero quante volte e quante persone leggono i vostri post. Questo dato è reperibile dagli Insights messi a disposizione dalle varie piattaforme;
  2. aumento degli accessi al sito web o ecommerce → numero degli accessi provenienti da social media. Questo dato è reperibile tramite Google Analytics;
  3. fidelizzazione dei clienti → numero di richieste andate a buon fine grazie alle conversazioni sui social via Messenger;
  4. migliorare la reputazione online → numero di commenti, condivisioni, like (interazioni degli utenti);
  5. promuovere l’attività e le vendite → numero di nuovi contatti (mail, telefonici) interessati al prodotto/servizio, o numero di vendite post campagna. Attenzione a non considerare il dato isolato: è necessario fare il confronto con l’investimento fatto, andando ad estrapolare il Costo per Conversione

Indicate la linea comunicativa aziendale

Quando un’azienda approda sui social porta tutta se stessa: la sua identità, i suoi valori, tutte le caratteristiche che la rendono unica proprio come fosse…una persona. Riuscite a immaginare il flop a cui può andare incontro se non ha niente da dire e non sa come comportarsi?
Un’azienda che vuole trarre beneficio dai social deve trainare il suo pubblico, incantarlo, tenerlo incollato alla sua bacheca, “guadagnare fiducia attraverso tutta una serie di doti che sono ritenute fondamentali per questa figura, dalle abilità comunicative alle capacità decisionali, dal prestigio al grande carisma.”
Per essere leader, un’azienda deve avere una linea comunicativa chiara, originale, inequivocabile, efficace. Questa va inserita all’interno del piano editoriale social.
Voci immancabili:

  • caratteristiche che identificano la personalità dell’azienda;
  • valori che l’azienda porta avanti; 
  • promessa che il brand fa ai suoi clienti;
  • tono di voce: il modo in cui si esprime;
  • accorgimenti stilistici da osservare nei testi (parole da usare e non usare, espressioni apprezzate e bandite).

Esempi di piano editoriale social: le macro categorie dei post

Torniamo ancora al parallelismo con la carta stampata: le categorie sono come le rubriche di un giornale. Ogni azienda decide le sue in base a ciò che le interessa comunicare, e a ciò che il suo pubblico vuole leggere; per selezionare gli argomenti di tendenza, potete utilizzare Google Trends e Answer The Public
Quelle che ritroviamo più spesso sono:

  • Post corporate (novità. promozioni, eventi che ruotano attorno all’azienda)
  • News di settore
  • Curiosità su argomenti di tendenza
  • Approfondimenti su argomenti di particolare interesse del target
  • Articoli del blog aziendale (se presente e attivo)

Come si fa un piano editoriale social: la frequenza di pubblicazione

I giornali possono essere quotidiani, settimanali, mensili, trimestrali (e via dicendo). Sui social dobbiamo stare più stretti: bisogna pubblicare almeno una volta a settimana, per dimostrare una certa costanza sia alle persone che all’algoritmo che scruta e giudica il nostro account. I social per loro natura richiedono presenza e tempestività – impossibile pensare che l’attività si concluda al momento della pubblicazione. Anzi, è proprio lì che inizia il bello.   
Realizzare un piano editoriale social

Rispondete in modo oggettivo compilando la form a questo link: parla direttamente (e soprattutto gratuitamente) con un nostro esperto, solo così capirete se la vostra proposta è ottimale.

La programmazione come diretta conseguenza del piano editoriale

Il piano editoriale è quasi pronto! Prima di preparare i post (testi + immagini, video, link) e calendarizzarli, vi consigliamo di esplicitare tempistiche e modalità di programmazione
Il nostro consiglio è quello di pianificare i post su base mensile, tenendo sempre un piccolo spiraglio per le pubblicazioni estemporanee stimolate da eventi esterni (real time marketing). Come ha fatto Oreo con l’eclissi di luna:


Esempi di Real Time Marketing: Oreo e l’eclissi

Format per la programmazione

Per la programmazione puoi utilizzare questo format: data – testo – risorsa allegata (link, immagine, video…) e relativa collocazione.   

Lunedì 8/01 

Risultati organici e a pagamento su Google. Siamo sicuri che tutti li sappiano distinguere? → https://searchenginewatch.com/2016/04/27/do-50-of-adults-really-not-recognise-ads-in-search-results/
Grafico - Realizzare un piano editoriale sui social

Mercoledì 10/01

Anche noi siamo rimasti “stupiti e stupidi” leggendo queste righe! Grazie @unaparolaalgiorno! https://unaparolaalgiorno.it/significato/S/stupendo 

Venerdì 12/01

Tutti possono inventare nomi di brand. Anche i clienti di un supermercato! http://www.doppiozero.com/materiali/limmaginazione-di-esselunga

Piano editoriale social: si può fare? Facciamolo!

Ora sapete come si fa un piano editoriale social: Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn, YouTube. Adesso non vi resta che farlo per davvero.
Scaricate il template gratuito che abbiamo preparato per voi! Troverete tutte le voci da compilare per far sì che il documento assuma le vesti di un piano editoriale social pronto per essere condiviso con i vostri clienti e collaboratori!



Abbiamo preparato un template gratuito per il vostro piano editoriale!

Lasciate la mail per scaricarlo, vi renderà tutto più semplice.


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