Aggiornato il: 8 Marzo 2024
Pubblicato il: 3 Febbraio 2018
La psicologia dei colori nel marketing è sicuramente molto interessante. E allora…tuffiamoci!
Se hai avviato un’attività fuori dagli schemi e guardi al futuro con la giusta dose di fiducia e ingenuità, certo che lascerai un segno nel mondo. L’Ultra Violet Pantone (codice: 18-3838I) allora è il colore giusto per il logo e le grafiche del tuo brand. Questa intensa sfumatura di viola è stata eletta colore del 2018 dal Pantone Color Institute, un’autorità nel campo dei colori.
L’Ultra Violet e le sue 8 palette quest’anno coloreranno il mondo della moda, della pubblicità e del design. Nato dall’unione di due tinte opposte, il blu e il rosso, nella psicologia dei colori nel marketing, è il colore ideale per la comunicazione dei brand tecnologici e degli artisti innovativi.
L’Ultra Violet è un invito alla meditazione, ma anche un inno alla controcultura. A quella rottura delle regole del talento artistico portata avanti da miti della musica come David Bowie e Jimi Hendrix.
Entrambi amavano indossare abiti viola. Una scelta non casuale. Nella pubblicità, come nell’arte, i colori vanno infatti scelti con cura, perché influenzano le emozioni e le reazioni dei clienti. Inoltre favoriscono la riconoscibilità di un brand. Pensiamo al rosso Coca-Cola o al verde Starbucks, due colori unici diventati una parte integrante del marchio.
Quando un grafico pubblicitario ha in mente una precisa sfumatura di bianco o rosso per rafforzare la brand identity non può certo limitarsi a descrivere il colore a parole. Pantone lo sa bene. L’azienda americana nel 1963 ha creato il sistema di classificazione universale dei colori più usato nel mondo.
L’idea è venuta al fondatore della società di stampa, Herbert Lawrence. L’imprenditore era stanco delle lamentele dei clienti, che notavano differenze di tonalità nelle stampe rispetto ai colori concordati. Da questo malcontento è nato un nuovo metodo di classificazione dei colori.
Le misture di colori, identificate da un codice, sono state inserite in un catalogo, noto come mazzetta o tirella. Le mazzette con i rettangoli e i codici dei colori da allora sono presenti sulle scrivanie dei creativi di tutto il mondo. Il Pantone Matching System è diventato uno standard. Il sistema di classificazione preferito nella grafica digitale, perché il colore visualizzato a monitor corrisponde perfettamente a quello stampato. Sul web il Pantone viene convertito in RGB (o codice esadecimale), ed è utilissimo per creare delle immagini coordinate a partire da un riferimento offline.
Le tinte Pantone vengono create direttamente dalle vernici, non dall’unione di 4 colori. Ogni campione del colore ha un codice univoco composto da due parti. La prima, espressa con un numero di due cifre o una parola, indica la famiglia di appartenenza del colore (Es. RED-, 18-). La seconda identifica la gradazione specifica.
Oggi l’azienda fornisce palette, guide e tool per aiutare i creativi nella scelta e uso dei colori nella comunicazione visiva. Il suo mercato spazia dall’industria della grafica all’interior design, dal packaging all’automotive. Nell’industria, come nella vita quotidiana, il colore è un mezzo di espressione e creatività.
Per aziende e prodotti rappresenta inoltre un elemento distintivo. Al punto da scatenare battaglie legali tra colossi. La Kraft e la Nestlé si contesero ad esempio l’uso esclusivo del viola Pantone 2685 C per avvolgere le rispettive barrette di cioccolata, la Cadbury e la Milka.
Proprio così: le aziende possono possedere un colore se si tratta di un elemento distintivo del marchio o di un prodotto. Pensiamo ad esempio al Blue Tiffany (Pantone 1837).
Anche alcune star si sono appropriate di un colore per rafforzare il loro personal brand. Sono nati così il Jay Z Blue, che rappresenta il rapper americano. O ancora il Love Symbol #2, che riproduce lo stesso viola del pianoforte di Prince.
Usare un colore Pantone nella comunicazione online e offline del tuo brand non è solo segno di eleganza e personalità. Una serie di studi riportati su Colorcom provano perché è importante scegliere un colore distintivo per la tua attività:
La scelta non manca: il sistema Pantone mette a disposizione 1867 colori per grafiche e loghi. Per individuare il colore giusto per la tua attività puoi aiutarti con la grafica messa a punto da The Logo Company, che rivela quali emozioni e associazioni scatenano i vari colori. Uno strumento pratico che offre un quadro immediato della psicologia dei colori nel marketing attraverso le scelte di grandi brand.
Il giallo ad esempio è considerato il colore più positivo dello spettro. Un colore che stimola i creativi. Ci hai fatto caso che il 75% delle matite è giallo?
Certi colori vanno bene con alcuni tratti. Il marrone è un colore un po’ rude, selvaggio. Ma può anche ispirare accoglienza e calore. Perché è il colore di una cioccolata calda.
Il rosso indica eccitazione, urgenza, ma anche grinta e sicurezza. Il viola è un colore sofisticato che suggerisce ricercatezza ed eleganza.
Attenzione però a non usare questa guida come una bibbia. Devi prevedere la reazione delle persone al colore in relazione al tuo prodotto.
Ad esempio se le persone comprano una moto Harley-Davidson perché amano sentirsi rock e grintosi, probabilmente non è una buona idea immettere sul mercato un modello pink glitterato.
Se pensi ancora che il colore conti poco o nulla, ti lasciamo riflettere su due casi in cui l’uso dei colori nella comunicazione ha fatto una grande differenza. Heinz, il colosso americano del ketchup, ha venduto 10 milioni di bottiglie e guadagnato 23 milioni di dollari, semplicemente cambiando il colore del prodotto da rosso a verde.
Apple per superare una crisi delle vendite ha creato i primi iMac in un colore diverso dal solito beige. Perché non dev’essere per forza beige. E con questo claim, diventato un mantra per i creativi, ti auguriamo di trovare un colore che rappresenti al meglio la tua attività e ti faccia uscire dall’anonimato.
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