Tra Kandinskij e Benny Hill – Intervista a Edith Helbling

Proseguiamo con il presentarvi i pezzi forti di BFENTERPRISE:) Oggi è il turno di Edith,
che ringraziamo per aver staccato gli occhi dal monitor ed essere qui a rispondere alle nostre curiosità 🙂 Tu in BF ti occupi di varie cose, ma sappiamo che una delle tue passioni principali è la grafica. Quindi:

Grafica per l’online VS grafica per l’offline: cosa possono imparare l’una dall’altra?

Dal mio punto di vista forse la grafica offline potrebbe prendere un pò più di immediatezza da quella online. Per catturare l’utente online, che ha una soglia di attenzione più bassa, serve una grafica molto diretta e rapida nel trasmettere un concetto. La grafica offline certe volte è fin troppo lenta e riflessiva.

Come attitudine, ti senti più vicina alla grafica online oppure a quella offline?

Io nasco nell’online, ho sempre avuto la passione per il digitale, fin da quando progettavo i primi siti web 20 anni fa alle superiori. Allora era molto più basica la grafica, non esistevano i siti responsive. Però amo in egual modo la grafica offline, il mio lavoro dei sogni alle medie/superiori era progettare pubblicità, quelle dei cartelloni che vedi nelle grandi città.
Ho sempre avuto una grande passione per l’arte e vedo la grafica come un’arte moderna e questo mi fa amare ancora di più il mio lavoro, che sia online oppure offline, è sempre una bellissima sfida artistica 🙂

Ci sono delle grafiche più difficili da realizzare (e presentare al cliente) rispetto ad altre?

Più che le grafiche in sé, la difficoltà talvolta è dovuta proprio ai clienti. Puoi trovarti davanti quello che ti dice solo “fai tu e fai bene” e poi quando gli presenti la grafica ti fa rifare tutto 200 volte (e poi torni immancabilmente alla prima versione che improvvisamente adora). Oppure il cliente che ti dice che di grafica non capisce niente, ma “ha letto che….”, e qui ti trovi a fare una battaglia perché vuole che progetti le cose come dice lui, anche se non hanno senso a livello comunicativo.

Quali sono le domande che ti fanno più spesso i clienti in fase di progettazione di una grafica aziendale?

Diciamo che molti hanno il “perchè” facile come i bambini 🙂 Entri in un loop di perché su ogni cosa.

Ci sono delle false credenze sul lavoro dei grafici che ti piacerebbe sfatare?

Le credenze dei clienti sono anche le frasi che un grafico si sente dire più spesso:

• “Questo lo sapevo fare pure io”. Bene, allora io probabilmente ho studiato per niente e tu hai sbagliato lavoro nella vita….
• “Tanto ci metti un minuto a farlo”. Immagino tu sappia come si fa visto che sai calcolare le tempistiche

Molte volte il nostro lavoro non viene compreso. Forse nell’immaginario collettivo il lavoro di un grafico viene visto come un disegno passatempo come fanno i bambini. non si considera che per ogni grafica c’è dietro un grande lavoro di ragionamento, studio del cliente e della comunicazione. Il disegno è il 50% o meno del lavoro, perché c’è un lavoro di analisi altrettanto impegnativo. Se tutti lo sapessero fare, saremmo tutti grafici in questo mondo 🙂

Ci sono dei professionisti/account social/siti web/libri/film da cui prendi ispirazione per le tue grafiche?

Vivo su Behance, Pinterest e Google, ma non solo. L’ispirazione la prendo anche nella vita di tutti i giorni, osservo forme e colori che mi circondano, vado a mostre d’arte e design, sfoglio libri e riviste d’arte. Ho una grande passione per la pittura astratta, infatti il mio artista preferito è Vasilij Kandinskij, per le geometrie, i colori. E poi amo la Bauhaus.

Se la tua giornata lavorativa avesse una colonna sonora, quale sarebbe?

Quasi sicuramente la canzone di Benny Hill 🙂 Alle volte è davvero frenetica e tragicomica!

Serie tv preferita?
Tante, troppe 🙂 Tra quelle in top 10 puoi trovare: Stranger Things, Dark, The Witcher, The OA.

Grazie Edith! PS grazie a te abbiamo anche riascoltato la canzone di Benny Hill 😉