Il rapporto tra social professionali e vita privata
Ha senso pubblicare post di vita privata nei propri social professionali? E, soprattutto, è giusto? A caldo molti di noi risponderebbero che no, non lo è. Ma poi, se ci soffermiamo un po’ a ragionare, la risposta non è così ovvia. Continuate a leggere per sviscerare insieme a noi questa delicata e complessa questione!
Vita privata nei social professionali, c'è chi lo fa con strategia
Ci sono diversi professionisti e influencer che hanno fatto della loro vita privata una bandiera da sventolare sui social professionali.
Anche a voi è venuta subito in mente Chiara Ferragni?
Lei, alquanto criticata da una certa fetta di pubblico, è l’emblema della condivisione sui social dell’intimità familiare. Una scelta che sicuramente contribuisce a renderla carismatica agli occhi del suo pubblico. Per figure come lei, i profili social professionali sono anche personali.
Con la Ferragni abbiamo sparato proprio in alto, ma se provate a cercare su Facebook o Instagram dei professionisti di vari settori, vi accorgerete che sono in tanti a condividere foto dei figli, momenti con il partner e di svago personale. Lo fa persino Adam Mosseri, mitico head of Instagram!
Apprezziamo follemente, critichiamo aspramente o facciamo una piccola riflessione sui social professionali?
C’è chi si schiera ferocemente contro questa tendenza nei social professionali e chi invece ci si butta a capofitto. Noi preferiamo fare un passo mentale in più, condividendo con voi quello che ripetiamo ai nostri clienti e corsisti. Se la nostra vita privata ha un legame sostanziale con il nostro lavoro, parlarne sui profili social professionali ha decisamente senso.
Ad esempio, per una nutrizionista sarà molto interessante condividere i piatti che cucina e l’attività fisica che pratica quotidianamente, perché può essere di stimolo per il suo pubblico.
Se sei il capo di Instagram di sicuro porti acqua al tuo mulino se fai vedere che anche nella tua vita privata sei umano, interessante e creativo…proprio come il pubblico a cui ti rivolgi!
Se sei un imprenditore filantropo vale la stessa cosa.
Ma, esempio, che senso ha condividere la pizza e la birra della sera prima sul profilo Instagram professionale, se questo momento non c’entra nulla o comunque non ha nulla da dire al vostro pubblico?
La vera domanda da porsi, quindi, è: la mia vita privata può arricchire di contenuto i miei profili social professionali?
Se il vostro lavoro c’entra con la vita personale, allora sì: raccontatevi anche sui social professionali. Se riuscite a trasmettere dei valori importanti, quelli in cui credete, e questi vanno di pari passo o magari addirittura alimentano ogni giorno il vostro lavoro, allora fatelo.
Volete dare speranza? Forza? Entusiasmo? Energia? Condividete pure quella foto o quel video, ma solo se lo fate con genuinità, stabilendo comunque dei limiti – va bene condividere, ma sempre fino ad un certo punto, e quel certo punto lo stabilite voi, nel rispetto di voi stessi e di chi vi sta accanto.
Se invece la vostra vita privata diventa uno strumento per fare bella figura o, peggio, per mostrare qualcosa che poi in realtà non è vero, vi consigliamo di lasciarla fuori dai vostri profili social professionali. Altrimenti verrete divorati da un palco così instabile che crollerà alla prima folata di riprova sociale (le persone non si fanno abbindolare facilmente, soprattutto ora).
In generale, siate sempre coerenti nei vostri social professionali
Questa è la regola delle regole. La regola d’oro per essere credibili sui social professionali. Vale sia per le aziende che per i professionisti.
Se pubblicherete con coerenza, sostanza e intelligenza (chiedetevi sempre se quello che state condividendo può interessare a qualcuno), fatelo senza remore, entro i limiti che vi siete saggiamente posti.
Abbiamo stimolato in voi ragionamenti e riflessioni? Speriamo di sì! Buona condivisione sui vostri social professionali.